
La sera del 20 agosto 2024 la piazza del borgo di Cosentinti è tornata indietro nel tempo di circa ottant’anni per rivivere il matrimonio di una volta con la prima edizione della manifestazione “‘A Zita – Scene da un matrimonio di una volta“.
‘A Zita è un ampio progetto di ricostruzione e rievocazione delle varie fasi del matrimonio, dall’innamoramento, al corteggiamento alle nozze, come avveniva un tempo. La rievocazione si incentra sul matrimonio degli Anni Quaranta del Novecento, ma il progetto punta a tracciare anche una evoluzione della tradizione per il periodo di cui abbiamo fonti, partendo dagli inizi del Novecento, fino alla fine degli Anni Sessanta.
“Quello che viene da noi rappresentato tutto in una sera, tutto in una piazza è in realtà una storia che si svolge in giorni, mesi, a volte anche anni. Abbiamo cercato di ricostruire e presentare davanti agli occhi degli spettatori momenti di vita dei giovani protagonisti insieme alla vita quotidiana di un intero paese”, raccontano gli organizzatori.
La ricostruzione si basa sulla raccolta di informazioni dalle voci degli anziani del paese, nonché sullo studio di materiale già raccolto, in passato, da altri studiosi di tradizioni locali. Il risultato è un teatro popolare che rievoca momenti davvero vissuti, storie di vita, ricostruiti ma anche arricchiti dalla verve comica dei nostri attori, sceneggiatori e figuranti.
La prima rievocazione: ‘A Zita, 20 Agosto 2024
La prima rappresentazione della rievocazione del matrimonio tradizionale, sulla piazza di Cosentini di Montecorice, ha avuto luogo il 20 agosto 2024, nell’ambito della seconda serata del ciclo “Vieni cca facimo nu cunto“, dal titolo “‘A Zita – Scene da un matrimonio di una volta“.

Guidati dalle voci dei narratori, Antonio Severino (Università di Salerno – Laboratorio di Antropologia “Annabella Rossi” – DiSPaC) e Annunziata Di Rienzo (Università di Roma “La Sapienza”- Associazione Euphòria), gli spettatori hanno potuto apprezzare le doti artistiche e creative degli attori ma soprattutto la grande partecipazione dell’intera comunità di Cosentini.
“Ringraziamo tutti gli abitanti del paese che hanno partecipato come comparse, ma anche il resto della comunità che ha contribuito mettendo a disposizione fotografie, vestiti, oggetti di corredo, le loro case per mettere in scena la rievocazione, nonché chi ha dato una mano in cucina e per allestire la piazza, il parroco Don Giovanni Cairone sempre attento alle nostre iniziative e Mons. Salvatore Della Pepa, fonte preziosa di informazioni per la ricostruzione delle tradizioni””, continua la presidente di Euphòria, Filomena Chiariello. Il Museo Arsi di Ortodonico ha fornito molti degli oggetti di scena. L’abito della sposa è stato cucito per l’occasione dalla signora Lidia Rossi: un esempio di quanto il senso di partecipazione comunitaria sia fondamentale per la riuscita di questo tipo di iniziative che mettono al centro la memoria delle tradizioni, fulcro delle attività dell’Associazione Euphòria.
E dopo aver celebrato le nozze la serata è andata avanti con cibo e vino, canti e balli, sulle note di Ernesto e Dino, gli “Accuoti per caso”, per festeggiare ‘a Zita e la riuscita dell’evento. “Un evento che ha tutte le intenzioni di voler crescere e ampliarsi in futuro, diventando, nei prossimi anni, una rappresentazione diffusa per tutto il paese, se la comunità continuerà a sostenerlo e a sostenerci”, dicono da Euphòria.”Si tratta di una rievocazione di alcune scene del matrimonio di una volta, ricostruite sulla base delle interviste fatte agli anziani del paese e di materiale già raccolto da altri studiosi di tradizioni locali negli anni passati”, raccontano gli organizzatori.
Euphòria e il recupero delle tradizioni
L’Associazione Euphòria ha fatto del recupero delle tradizioni il fulcro della maggior parte delle sue attività, nella consapevolezza dell’importanza di stabilire un solido legame con le proprie radici, ma anche per rafforzare il confronto tra generazioni e dare il giusto rilievo, all’interno della società, agli anziani. “Essi sono parte attiva nelle nostre iniziative, innanzitutto come fonti ma anche come attori e comparse nella rappresentazione, nonché fornendoci il loro supporto anche materiale nella ricerca e creazione dei costumi e delle scene”, dice la presidente di Euphòria, Filomena Chiariello.